Protesi di gomito
Cosa si deve sapere
- A COSA SERVE?
Le protesi di gomito permettono la sostituzione completa o parziale dell’articolazione del gomito. Pur essendo una chirurgia di nicchia negli ultimi anni hanno avuto una maggiore diffusione anche grazie al miglioramento delle tecniche chirurgiche e dei materiali.
L’obiettivo principale della protesi di gomito è il controllo del dolore e il ripristino di un range articolare all’interno di un arco di movimento utile a svolgere le normali attività quotidiane, il cosiddetto arco funzionale di Morrey, non potendo essere assicurata spesso un ripristino totale del movimento dell’articolazione sostituita. - QUANTI TIPI DI PROTESI DI GOMITO ESISTONO?
Si distinguono Protesi Totale di gomito, Emiprotesi di gomito, Protesi di capitello radiale.
Le protesi totali di gomito permettono di sostituire completamente l’articolazione del gomito attraverso una componente dell’omero e una componente dell’ulna. Si distinguono in protesi semivincolate o vincolate in base al tipo di stabilità necessaria per l’impianto.
Le emiprotesi di gomito permettono la sostituzione della sola componente dell’omero (definita paletta omerale).
Le protesi di capitello omerale permettono la sostituzione del capitello radiale . A differenza delle protesi totali o delle emiprotesi che sono sempre cementate, si distinguono in cementate o non cementate (dette press fit). - QUANDO È NECESSARIO L’INTERVENTO DI PROTESI DI GOMITO?
Le indicazioni all’utilizzo delle protesi di gomito sono l’osteoartrosi, l’artrite reumatoide, i traumi o gli esiti di traumi.
- Osteoartrosi di gomito: Si distinguono forme primitive e secondarie; le prime sono rare e interessano solo il 2% della popolazione. Sono colpiti di solito uomini, con maggiore incidenza nella quarta o quinta decade e impegnati in attività manuali particolari (fabbri, operatori edili avvezzi all’uso di martelli pneumatici, etc). Più frequenti le forme secondarie ad eventi traumatici (fratture composte o scomposte che hanno richiesto precedente intervento chirurgico). Quali sono i sintomi? Clinicamente l’artrosi di gomito si caratterizza per la comparsa di dolore accompagnata ad una progressiva limitazione della flesso-estensione del gomito. Trova indicazione in questi casi la sostituzione totale di gomito e in casi selezionati l’emiprotesi.
- Artrite reumatoide: a differenza di quello che si può pensare, il gomito rappresenta una delle sedi più frequenti di localizzazione dell’artrite reumatoide. Addirittura nelle forme giovanili rappresenta spesso la prima articolazione interessata. La protesi totale di gomito trovano indicazione negli stadi 3 e 4 di alterazione dell’articolazione secondo la classificazione di Larsen.
- Traumi:l’utilizzo della protesi totale di gomito o dell’emiprotesi in casi selezionati hanno avuto un progressivo incremento negli anni. Trovano la loro indicazione nei pazienti anziani che vanno incontro a fratture gravemente scomposte della paletta omerale (in particolare della parte articolare) dove spesso la ricostruzione con placca e viti non otterrebbe risultati soddisfacenti in termini di controllo del dolore e del movimento.
Un capitolo a parte invece riguarda l’utilizzo delle protesi di capitello radiale: il suo uso è indicato nelle fratture di grado 3 o 4 di MASON del capitello radiale, sia nei pazienti giovani che anziani. Il capitello radiale rappresenta infatti uno stabilizzatore primario dell’articolazione del gomito, il cui ripristino è fondamentale per la funzione dell’articolazione a qualsiasi età. - Esiti di traumi: la protesi di gomito può essere utilizzata negli esiti traumatici gravi come per esempio nelle pseudoartrosi non ricostruibili, nelle forme di necrosi del capitulum humeri, nelle saldature gravemente scorrette di una pregressa frattura.
- COME SI ESEGUE L’INTERVENTO?
L’intervento viene eseguito in regime di ricovero ordinario. Per le protesi di gomito è necessaria l’anestesia totale; l’incisione chirurgica è posteriore. Al termine dell’intervento l’arto è posto in una valva gessata per 48 ore con appositi drenaggi. Dopo la rimozione dei drenaggi la valva viene sostituita con tutore articolato che verrà portato dal paziente per 45 giorni. Il movimento articolare passivo con mobilizzatore passivo-kinetek viene incoraggiato entro la prima settimana dall’intervento. La mobilizzazione attiva assistita con terapista inizia alla terza settimana dall’intervento. - QUALI POSSONO ESSERE LE COMPLICANZE?
Sono possibili: neuropatia o deficit transitori del nervo ulnare (3%-10 %) dopo l’intervento, e tendono a regredire con tempi variabili da alcuni giorni ad alcuni mesi. Infezioni, non sono molto frequenti (2%) nella protesica di gomito: nel caso, il trattamento va dal semplice debridement della ferita nelle forme superficiali fino alla rimozione della protesi e sostituzione con spaziatore antibiotato nelle forme più gravi. Formazioni di calcificazioni eterotopiche: la formazione di ossificazioni che bloccano parzialmente o completamente il movimento del gomito è un evento che può determinarsi in qualsiasi intervento sul gomito. Nella protesica di gomito ha un’incidenza variabile fra il 2 e il 10 % con maggiori probabilità nelle forma traumatiche. Può essere risolta con la rimozione delle ossificazioni al termine del processo di formazione che dura di solito dai 12 ai 18 mesi.