I problemi più frequenti della mano

Sindrome del tunnel carpale, dito a scatto e morbo di De Quervain

Patologie di frequente riscontro che causano dolore e spesso trovano la soluzione definitiva solo nell’intervento chirurgico da parte di specialisti della mano.

La sindrome del tunnel carpale, il dito a scatto e la malattia di De Quervain rappresentano senza dubbio le patologie della mano di più frequente riscontro che richiedono la valutazione e, sovente, l’intervento da parte di specialisti della mano.

Che cos’è la sindrome del tunnel carpale?

La sindrome del tunnel carpale è la neuropatia da intrappolamento più comune. In particolare, essa comporta la compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale, a livello del polso.

I primi sintomi sono riscontrabili a livello delle prime 3 dita della mano (pollice, indice e medio) e della metà dell’anulare più vicina al pollice e includono:

  • dolore che può irradiarsi al braccio
  • formicolio/intorpidimento/sensazione di bruciore
  • perdita di sensibilità.

Questi sintomi si presentano perlopiù di notte e sono attenuati durante il giorno.

La progressione della malattia può determinare l’insorgenza di sintomi anche durante il giorno e di:

  • debolezza della mano
  • riduzione della coordinazione dei movimenti fini e impaccio in alcuni movimenti

Chi è più suscettibile all’insorgenza di questa problematica?

Alcuni fattori di rischio sembrano giocare un ruolo importante nello sviluppo della sindrome del tunnel carpale:

  • sesso (l’incidenza nelle donne è superiore rispetto agli uomini)
  • età (il picco di incidenza è intorno ai 50 anni)
  • malattie quali il diabete e le malattie reumatiche.

Come si cura?

Il primo approccio alla gestione della sindrome del tunnel carpale si avvale della terapia conservativa e prevede in genere l’utilizzo di un tutore rigido notturno per mantenere il polso in una posizione di riposo, riducendo la pressione sul nervo mediano all’interno del canale carpale e quindi diminuendo i sintomi.

L’utilizzo di infiltrazioni con corticosteroidi può essere utile per alleviare i sintomi ma può anche subdolamente mascherarli, così che nel tempo la compressione sul nervo progredisce senza sintomi aggravando la compressione nervosa e compromettendo il recupero dopo l’intervento chirurgico.

La terapia risolutiva è comunque rappresentata dall’intervento chirurgico di decompressione del nervo mediano.

Bibliografia

S.E. Mackinnon, Ch. B. Novak Chapter 28 Compression neuropathies. In D.P. Green, R.N. Hotchkiss, W.C. Pederson, S.W. Wolfe: Green’s operative hand surgery, 5th Edition, Elsevier Ed. 2005, pag. 999-1018.

Dito a scatto: che cosa significa?

Spesso associato ad altre patologie della mano, come la sindrome del tunnel carpale e la malattia di De Quervain, il dito a scatto è una condizione in cui una delle dita può arrivare a piegarsi o raddrizzarsi con uno schiocco, come se venisse tirato e rilasciato un grilletto.

Nota anche come tenosinovite stenosante, questa condizione si verifica a seguito dell’ispessimento dei tendini flessori delle dita in corrispondenza di una struttura chiamata puleggia che è deputata alla regolazione del loro scorrimento nel canale digitale. Nei casi gravi, il dito potrebbe bloccarsi in una posizione piegata, raddrizzandosi con uno schiocco doloroso, o potrebbe diventare impossibile poterlo piegare se non forzando il movimento con l’altra mano.

Quali sono i sintomi?

I sintomi del dito a scatto possono progredire da lievi a gravi e includono:

  • dolore
  • rigidità del dito, specie al mattino
  • sensazione di scatto quando si muove il dito
  • impaccio durante il movimento
  • dito bloccato in posizione piegata, senza possibilità di raddrizzarlo.
 

Chi è più suscettibile all’insorgenza del dito a scatto?

Alcuni fattori di rischio sembrano giocare un ruolo importante nello sviluppo di questa problematica:

  • attività lavorative o hobby che richiedono azioni di presa ripetitive
  • genere femminile
  • presenza di diabete o di artrite reumatoide (dito a scatto secondario). 

 

Come si cura?

Il trattamento del dito a scatto varia a seconda della gravità e della durata del problema.

Il primo approccio è di tipo conservativo e si avvale di:

  • immobilizzazione mediante posizionamento di un tutore notturno (per mantenere il dito in posizione estesa)
  • terapia medica con antinfiammatori, soprattutto locali
  • terapia strumentale (ultrasuoni, laserterapia, tecarterapia)
  • iniezione di corticosteroidi vicino o nella guaina del tendine per ridurre l’infiammazione nelle forme acute o di recente insorgenza.

 

Nei casi gravi e che non rispondono al trattamento conservativo è necessario il ricorso alla chirurgia. L’intervento chirurgico classico è la pratica più diffusa e consiste nella sezione della puleggia in anestesia locale attraverso una piccola incisione nel palmo della mano. È possibile anche effettuare la liberazione dei tendini per via percutanea, mediante ripetuti passaggi di un ago attraverso la pelle che vanno a praticare tante lesioni sulla puleggia, fino a romperla. Quest’ultima tecnica presenta rischi di insuccesso (incompleta sezione della puleggia, lesioni vascolari e nervose) più elevati (fino al 26% in alcune casistiche): questo sarebbe dovuto alla necessità di una curva di apprendimento particolarmente lunga.

Bibliografia

S.W. Wolfe, Tendinopathy. Chapter 46, pag. 1904-1924, in: Green’s operative hand surgery, Elsevier Ed., 2017

 

Che cos’è la malattia di De Quervain?

La malattia di De Quervain (nota anche come tenosinovite di De Quervain) è una condizione infiammatoria che colpisce i tendini abduttore lungo ed estensore breve del pollice e determina dolore sia a riposo che quando il polso viene ruotato o durante la presa degli oggetti al movimento del pollice.

Altri sintomi includono:

  • dolore e gonfiore sul bordo del polso a circa 5 cm dal pollice
  • difficoltà a muovere il pollice e il polso per afferrare qualcosa
  • estensione del dolore in tutto il pollice e nell’avambraccio (se la malattia non viene trattata).

Quali sono le cause di questa patologia?

La causa della malattia di De Quervain non è conosciuta, ma è noto che alcuni fattori possono contribuire allo sviluppo di questa condizione:

  • età intorno ai 55-60 anni
  • genere femminile
  • attività lavorative o sportive che comportano movimenti ripetitivi della mano o del polso (per esempio, lavori di giardinaggio e di sartoria)
  • esiti di fratture di polso con deformità del piano osseo in corrispondenza della pregressa frattura. 


Come si cura?

Il primo approccio consigliato per il trattamento della malattia di De Quervain è di tipo conservativo, ed è mirato a ridurre l’infiammazione e preservare la mobilità del pollice:

  • riposo dell’arto, evitando i movimenti ripetitivi del pollice
  • immobilizzazione del pollice e del polso grazie all’impiego di tutori
  • eventuale terapia medica con antinfiammatori o terapia iniettiva di farmaci corticosteroidi nelle forme acute
  • terapia strumentale (laserterapia, ultrasuoni).
 

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la soluzione definitiva è rappresentata da un intervento chirurgico con immediato beneficio.

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